Storia del quartiere - III parte
da: www.cultura.toscana.it - architetture del '900


Criticato per la non sempre eccelsa qualità delle abitazioni realizzate, per gli alti costi di manutenzione e per il tono talvolta dimesso dell'architettura, la cultura urbanistica più recente ha comunque rivalutato questa esperienza riconoscendone soprattutto i valori sociali che si riflettono nell'organizzazione dello spazio. E' questo l'aspetto evidenziato anche da Giovanni Astengo nell'articolo pubblicato su "Urbanistica" n.7 dove, in una disamina più ampia sui quartieri Ina-casa del primo settennio, l'Isolotto è ascritto tra gli esempi più significativi della corrente urbanistica "organico-sociale".

Il quartiere sorge sulla riva sinistra dell'Arno, di fronte al Parco delle Cascine, inserendosi fra il prolungamento del Lungarno del Pignone e la via del Palazzo dei Diavoli, per una lunghezza di circa 800 metri a valle della via di Mortuli.
Complessivamente la sua superficie è di oltre 60 ettari, delimitata a nord dal Lungarno dei Pioppi, a sud dalla via Torcicoda e a ovest dal viale dei Platani, mentre verso est il quartiere è completato dal rilievo collinare della Montagnola.


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