Storia del quartiere - I parte
da: www.cultura.toscana.it - architetture del '900


Il quartiere dell'Isolotto, denominato anche "nuova unità residenziale di Palazzo dei Diavoli",è programmato nel secondo semestre del 1950 e realizzato nell'ambito del primo piano settennale della gestione Ina-casa. La scelta della localizzazione è determinata da vari fattori: in primo luogo, la possibilità di espropriare terreni privati adiacenti a un'area di circa 5 ha. già di proprietà del Comune, occupata dall'ex lazzaretto, e in secondo luogo l'inaccessibilità economica delle aree già urbanizzate i cui costi, allineati con quelli di mercato, risultano eccessivamente elevati

Lo scarso valore fondiario dell'area, posta in prossimità dell'Arno, è dovuto oltre che alla sua posizione relativamente periferica, anche alle condizioni ambientali in cui l'area si trova a causa della quota depressa del terreno, delle vaste escavazioni in atto e della consistente presenza di depositi di spazzatura. Inoltre, per la mancanza totale di servizi e la pessima condizione delle poche strade esistenti, quest'area si configura come un vero e proprio arto atrofizzato da rivitalizzare per consentire un più organico sviluppo della città in espansione.

Partendo da questi presupposti il progetto del nuovo quartiere dell'Isolotto viene concepito secondo i criteri del "quartiere autosufficiente", che costituisce una vera e propria scelta strategica da parte dell'Ina-casa. L'elaborazione teorica posta a supporto di tale scelta trae i propri modelli culturali di riferimento soprattutto dalla tradizione dei paesi scandinavi dove sono stati edificati quartieri residenziali a edilizia estensiva, caratterizzati da basse densità edilizie e da una rilevante presenza di verde, dove vengono applicati standard ottimali che garantiscono un equo rapporto tra offerta di servizi e numero di abitanti insediati. Il progetto del piano dell'Isolotto, pur tenendo conto delle linee direttrici generali dello sviluppo urbano, viene attuato in assenza di un piano regolatore generale di riferimento, che all'epoca si trova ancora in fase di studio.